da "IL DOMANI" del mercoledì 3 ottobre 2007

La Quindicesima Festa dell’Uva, vetrina per le “eno-realtà calabresi, ha fatto parte della Notte Piccante.

  

Catanzaro: si è conclusa domenica sera la Festa dell’Uva – Fiera del Vino, giunta quest’anno alla sua quindicesima edizione, organizzata dalla Pro loco città di Catanzaro che ha rinnovato l’appuntamento con una tradizione che risale ai primi anni del secolo.

Era il 1926 quando l’allora ministro dell’agricoltura invitò tutti i circoli dopolavoro comunali ad organizzare periodicamente una “Fiera dell’Uva” con l’obiettivo di valorizzare i prodotti vitivinicoli locali nell’ambito di quella campagna di potenziamento delle risorse rurali che caratterizzò il Ventennio fascista. Catanzaro, collettore di realtà vinicole come quelle di Crotone, Cirò, Sambiase, svolse un ruolo di primo piano per l’intera regione diventando ben presto un’importante vetrina nella quale propagandare e commercializzare i prodotti.

Sfilate di carri lungo le strade del centro, decine di donne vestite con il tradizionale abito da “pacchiana” provenienti dai comuni limitrofi, stand e degustazioni gratuite, animavano per un’intera giornata le città e soprattutto le osterie nelle quali, la sera, “Morzeddhu”, “Dijuneddhi” e “Pasta china” venivano accompagnati da diversi “quartini” di buon vino.

Anche quest’anno, grazie all’impegno della Pro loco e del Presidente Giorgio Ventura, si è cercato di ricreare quel clima di festa con l’allestimento di stand enogastronomici che hanno occupato per tre giorni la zona di Coeso Mazzini, che va dalla Basilica dell’Immacolata a Piazza Grimaldi, con l’esibizione di suonatori di fisarmonica e organetto curata da Alessio Bressi e l’esibizione, nelle tre serate, dei gruppi folcloristici de “I strinari”, “Rocca Falluca” e “Lycosa tarantula”, oltre ad una estemporanea di pittura e il tributo a Mina, “La tigre di Cremona”, della Gdl band che domenica sera ha concluso la festa prima dello spettacolo di fuochi pirotecnici.

Ma l’obiettivo principale della manifestazione è stato quello di dare visibilità alle decine di realtà calabresi che, benchè producano vini di ottima qualità, non godono di adeguata considerazione essendo poco presenti nella grande distribuzione e quasi assenti nelle premiazioni e sulle guide.

Sono poche ancora le denominazioni di origine controllata per i vini calabresi.

Dopo il Cirò, il primo ad essere seriamente industrializzato, solo da poco tempo hanno tenuto il prestigioso marchio anche Savuto, Sant’Anna d’Isola Capo Rizzuto, Donnici, Pollino, Lamezia, Melissa e il Greco di Bianco, mentre nessuna DOCG (Denominazione di origine controllata e garantita) è presente nella regione.

Un pò troppo poco per quella che era una volta l’antica Enotria, la terra del vino, che grazie alla sua posizione e conformazione geografica e, soprattutto, ad una tradizione che da millenni la lega alla coltivazione della vite dovrebbe giocare un ruolo decisamente più importante .

Un’occasione ghiotta quella di quest’anno per i tanti espositori che hanno partecipato alla festa dell’uva, protagonisti sabato del grande evento della Notte Piccante, a quale hanno contribuito con gli stand e le degustazioni di prodotti tipici offerte alle decine di migliaia di persone che hanno preso parte all’evento.

Il modo migliore per creare quel clima di amicizia e ospitalità che nelle intenzioni dell’Assessore al Turismo Roberto Talarico la città di Catanzaro ha voluto proporre nella lunga notte di sabato scorso.

                                                                            Antonio Mazza

Scarica la brochure della Festa:

lato esterno        lato interno

Vedi il primo album delle foto della festa:



 

Lo spettacolo musicale teatrale è stato tenuto dal  Gruppo musicale Giusta Dimensione Live,

 

 capitanato dal batterista Gianfranco Caroleo, la band composta da 5 elementi: batteria, basso, tastiere, chitarre elettriche e sassofono.   

 

G.d.F., ha intrattenuto il pubblico per circa  due ore, riscuotendo successo ed acclamazioni, eseguendo i successi di Mina, interpretati da una splendida voce solista femminile: Anna Laura, direttamente dal Festival di Napoli. Un corpo di ballo ha affiancato la cantante nel viaggio  nel mondo delle grande  Mina. 

 

   

Vedi il secondo album delle foto della festa: